Edoardo Belgrano viene dal Venezuela e appare tra i ragazzi che affollano una Bologna universitaria di tanti anni fa, quando la drogheria Calzolari era semplicemente un posto dove gli studenti andavano a comprare il parmigiano da mettere sui maccheroni. Come i coetanei che lo circondano, il giovane ha molte idee per la testa, frutto dell'immaginazione più che dello studio, tra le quali la convinzione che l'universo invii misteriosi messaggi. Trascinato dalla curiosità, Edoardo dedica ad essi il tempo del corso universitario (che non approda a nessun diploma) e infine la vita stessa che egli disperde in luoghi lontani e solitari. Dopo più di trent'anni, riapparendo in una notte africana ricca di arcaica maestà e di poesia, Edoardo dimostra la fondatezza della propria intuizione giovanile, l'universo parla, donando a chi lo ascolta liriche inestimabili. La sua vicenda è una storia dove non si sta fermi un momento mentre si cercano risposte che sembrano non esistere, tema che fa pensare a un racconto cervellotico, ma che fin dalla prima pagina viene sviluppato in una trama leggera quanto può essere quella dell'esistenza.
Il clavicembalo ben temperato
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