Teodoro Sassoli è un uomo ammaccato. Brutto e irascibile, ha tutte le carte in regola per risultare antipatico. Lavora in banca e vive nella casa ereditata dai genitori, due modesti agricoltori che, morendo, gli hanno lasciato il podere. Che Teodoro sia un soggetto sgradevole è Eleuterio a sostenerlo, il gallo del suo pollaio, ma occorre stare attenti al giudizio di questo gallo. La sue parole possono far apparire Teodoro odioso, una condanna che non merita. Il fondale degli avvenimenti è uno scenario da brividi. Il secondo millennio è agli sgoccioli e il terzo si affaccia alla ribalta silenzioso come un assassino. Ce n'è abbastanza per immaginare una storia irta di difficoltà. Infatti Teodoro è sofferente. Non si tratta di un disturbo giovanile (la sua non è la tristezza dei ragazzi che vedono il futuro come una cortina di montagne invalicabili) e nemmeno di una depressione senile (alla vecchiaia Teodoro non è ancora arrivato).

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