Questi che vi accingete a leggere sono gli atti di una burla televisiva che sfuggì di mano all'autore divenendo, nel corso della sua esecuzione, un esercizio di letteratura. Si tratta di una raccolta di romanzi brevissimi dei quali non è facile definire il genere. Tutti hanno forma di lettera, gli argomenti trattati sono parecchi, amore, arte, religione, sport, come gli ambienti nei quali avvengono i fatti narrati, scuole, chiese, musei, in un caso addirittura una plaza de toros. Ciò che li unisce è la caratteristica che venne imposta dal committente, ovvero che fossero necrologi. Il committente fu la Rai nelle persone degli autori del programma Magazine 3, i quali chiesero agli spettatori un ricordo dei propri defunti in forma di epitaffio. Suggestionato dai termini della richiesta, l'autore compilò una piccola collezione di morti sopraffine che inviò a Roma spacciandole per necrologi, firmati di volta in volta da telespettatori inventati. È dunque da quella intrusione abusiva che la raccolta prende il nome.

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